Rieducazione posturale individuale
Metodo Mezieres
– Vertebrale: lombalgie, lombosciatalgie, cervicalgie, cervicobrachialgie, etc..
– Articolare: periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi
– Muscolare: sindrome degli scaleni, sindrome dello stretto toracico superiore, sindrome dell’angolare.
– Dismorfica: iperlordosi, ipercifosi, ginocchia valghe/vare, piede piatto/cavo
Viene indicato, inoltre, per gli sportivi per la prevenzione di contratture, stiramenti, strappi, tendiniti e inoltre trova applicazione nell’ambito della medicina preventiva. Il nostro obiettivo è il recupero della simmetria corporea, della riarmonizzazione e dell’equilibrio anatomo-funzionale.
Attraverso l’allungamento delle catene muscolari, si recupera il giusto rapporto di ciascuna articolazione e l’equilibrio dei distretti muscolari delle stesse, ciò che crea i presupposti per una postura corretta. Per cui lombalgie, nevralgie, cervicalgie scompaiono perché viene meno la causa stessa che le ha create.
Condizione basilare è la respirazione diaframmatica che consente il controllo della forza nella giusta dose per produrre l’allungamento.
Non più ginnastica generica ma trattamenti mirati rivolti a raggiungere un equilibrio funzionale globale corpo-mente-spirito, ecco perché un approccio centrato sulla persona fa la differenza, perché risponde anche ai bisogni più profondi del paziente, e non solo a quelli fisici.
Respirazione diaframmatica posturale
Come sbloccare il diaframma: muscolo della serenità.
Del diaframma si parla davvero poco. Ed è un peccato considerata la sua importanza. Questo particolare muscolo si forma già in fase embrionale ed è formato dal trasferimento di diverse strutture che partono dalla terza alla quinta vertebra cervicale. Ciò fa capire il motivo per cui quando il diaframma è bloccato, fa male anche il collo. Ma i collegamenti tra diaframma e salute sono molto vasti e includono anche il nostro modo di essere. Abbiamo la possibilità di verificare la nostra libertà diaframmatica attraverso un semplice esercizio. Si pongono i palmi delle mani attorno alla zona costale e si respira normalmente per circa cinque o sei volte. Durante la respirazione bisogna fare molta attenzione se le due arcate costali si espandono esattamente allo stesso modo. È molto frequente, nei disturbi emozionali, che una delle due parti si apra leggermente meno.
Se una delle due parti si apre un po’ di meno possiamo aiutare il diaframma con una respirazione assistita localizzata. Se, per esempio, sentiamo che a destra lo spazio di apertura è minore, possiamo ruotare la testa verso la parte opposta, a sinistra, e respirare con il naso. Si eseguono diverse respirazioni fino a che la zona contratta non inizia a liberarsi e allargarsi. Se la restrizione si avverte a sinistra, si deve eseguire l’esercizio inverso.
Al termine, se gli esercizi sono stati eseguiti correttamente, il diaframma dovrebbe aprirsi correttamente da entrambi i lati. Per verificarlo e per terminare l’esercizio, si respira normalmente con il capo in posizione frontale. Per ogni parte andrebbero eseguite almeno cinque serie, e una finale, da cinque respirazioni per armonizzare la respirazione e le emozioni.
Specchio posturale
Ci permette di identificare facilmente i paramorfismi posturali, di raccogliere informazioni, rendere evidenti ai pazienti i propri atteggiamenti posturali.
Creiamo particolari esercitazioni davanti allo specchio, analizzando con il tempo le modificazioni posturali.
Panche posturali
L’utilizzo della panca posturale riequilibra le tensioni muscolari agendo sulle catene muscolari, fasciali e connettivali: è un LAVORO DI ALLUNGAMENTO GLOBALE E ASIMMETRICO, grandioso perchè evita inoltre di mettere in atto tutti quei compensi, quelle vie di fuga, che il corpo inevitabilmente escogita per sfuggire alle eccessive tensioni, ogni volta che si cerca di ridare lunghezza a muscoli che la stanno progressivamente perdendo, perchè eccessivamente tesi o tonici. Sulla panca ci si riesce ad ALLUNGARE REALMENTE perchè il corpo assume una posizione più corretta e le tensioni muscolari si allentano: certo bisogna impegnarsi a respirare come si deve, per fare in modo che il diaframma lavori correttamente e ci aiuti a lasciare andare più facilmente le tensioni.